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Quanto il Coronavirus influenza l’e-commerce? Per rispondere abbiamo esaminato queste ultime settimane. Basandoci sui dati di un’indagine Nielsen abbiamo visto un aumento di oltre l’80% rispetto alle settimane precedenti. La crescita ha registrato vendite a doppia cifra soprattutto nella GDO. Il dato emerge da un confronto con lo stesso periodo del 2019.

Ci rendiamo conto di come la spesa nella GDO segna le nuove abitudini domestiche dopo l’esplosione del Coronavirus. Infatti, durante la settimana 9-15 marzo, le vendite della Grande Distribuzione Organizzata continuano la crescita. È la terza settimana con trend positivo a doppia cifra, rispetto allo stesso periodo del 2019: +16,4% a valore a parità di negozi. Come nella settimana precedente, è il Sud Italia a registrare gli incrementi più alti su base tendenziale: +28,4%. Nord Est (+18,6 %), Seguono Centro (16,8%), Nord Ovest (+10,1%).

A livello di format distributivi, il trend maggiore si registra nei Liberi Servizi (+46,3%), nei Supermercati (+30,4%) e nei Discount (+22,5%). Iniziano a calare invece le vendite di Specialisti Drug (-18,9%) e Ipermercati (-3,7%). Per quanto riguarda l’e-commerce, il trend delle vendite di prodotti di largo consumo online da lunedì 9 a domenica 17 marzo è stato del +97,2%; qui si è avuto un rialzo di 15 punti percentuali rispetto al trend della settimana precedente.

Come cambiano i consumi
La crescita registrata in queste settimane risponde ad una nuova esigenza: consumare pasti esclusivamente in casa (date le restrizioni governative). Si accentua il calo dei format Cash & Carry, con un -44,7%; questi risultano, infatti, il principale canale di approvvigionamento per gli operatori HoReCa. La ripresa, per questo canale, si prospetta per la fine della quarantena (con la riapertura dei servizi di bar e ristorazione al pubblico).

Analisi della settimana 9 – 15 marzo
Il weekend della quarta settimana ha visto un calo nelle vendite della GDO. Invece i restanti giorni della settimana hanno tutti mantenuto trend positivi (rispetto alle stesse giornate del 2019). In particolare, il picco si è registrato martedì 10 (+45,7%). Mentre sabato e domenica il calo è stato rispettivamente di -19,9% e -36,2%. Questo calo è omogeneo dal punto di vista geografico è stato registrato in tutte le Aree.

Il dettaglio: le categorie

Alla nostra domanda di come e quanto il Coronavirus influenza l’e-commerce vediamo ancora che le categorie di prodotti maggiormente impattate nel periodo 9 – 15 marzo sono sempre legate ai tre “effetti” identificati da Nielsen:

effetto “stock”, in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato: latte UHT (+62,2%, 14,1 milioni in più settimana su settimana); pasta (+65,3); conserve animali (+56,0%); farina (+185,3%); uova di gallina (+59,6%); surgelati (+48,0%); caffè macinato (+26,2%); burro (+71,9%); acqua in bottiglia (+20,1%) e all’interno del comparto bevande diventa il segmento
trainante, riso (+71,2%) e conserve rosse (+82,2%); effetto “prevenzione e salute”, in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato: guanti
+362,5% per un totale di 7,4 milioni; detergenti superfici (+49,7%); carta igienica (+43,3%); carta casa (+52,4%); sapone per le mani, liquido e solido (+100,3%); candeggina (+99,9%); salviettine umidificate (+196%); alcol denaturato (+169,2%); termometri (+115,9%) e fazzolettini di carta (+43,1%);
effetto “resto a casa”, da un lato crescono categorie che potrebbero essere considerate adatte a un aperitivo casereccio: affettati (+32,4%), mozzarelle (+43,4%), patatine (+31,3%), birre alcoliche (+13,8%). Ma cresce anche quello che possiamo considerare “comfort food”: spalmabili dolci (+57,7%), pizza surgelata (+54,3%) e tavolette e barrette di cioccolato (+21,9%). In calo anche molti segmenti del comparto make-up (-60%) e profumeria (-61,9%).

(Fonte: Nielsen)

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